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Cominciamo allora dall’inizio di questa bellissima avventura.
Inizio col dirti che sono un uomo fortunato: ogni mattina mi alzo sapendo che da lì a pochi minuti inizierà un’altra giornata dedicata al lavoro che amo.
Ridare il sorriso significa entrare in contatto con la parte più profonda dell’animo delle persone significa acquistare la loro fiducia e realizzare ciò che loro si aspettano da te.
E se ci pensi bene la gratificazione maggiore è vedere riaccendersi la luce negli occhi di colui che ha chiesto di essere aiutato.
Intendiamoci il dentista non salva la vita di nessuno sia chiaro sono altri gli eroi che dobbiamo quotidianamente ringraziare.
Ricordati però che il sorriso è il primo biglietto da visita nella comunicazione non verbale tra individui ed avvicina più rapidamente le persone.
Tu mi chiederai come faccio ad esserne così convinto.
Ti racconterò allora una storia che parla di un ragazzino di 14 anni I cui genitori mandarono a studiare a Livorno nel convitto del Salesiani …
A Livorno ho studiato per il diploma di Odontotecnico (colui che costruisce le protesi, i denti finti, al dentista) ed a 17 anni sono entrato in un laboratorio come dipendente; anzi no mi correggo…in questo laboratorio andavo già tutte le estati nelle vacanze scolastiche pe rimparare più in fretta questa bellissima arte. Si perché “fare denti finti” non è esercizio meccanico se fatto con il cuore e con la passione.
E ritorniamo al punto di partenza: è entrare in contatto con la parte più profonda e sincera dell’animo umano.
Tutte le protesi realizzano lo stesso principio cioè ristabilire la corretta funzione dell’apparato stomatognatico ma non tutte possono raggiungere la bellezza estetica che rende quel sorriso unico ed irripetibile.
Ecco io sono partito dal banco di laboratorio e per 12 anni contribuivo a realizzare quei sorrisi che i pazienti sognavano di potere riavere.
Quei sorrisi che gli stessi pazienti ti regalavano alla fine del trattamento quando il dentista mi chiamava in studio per vedere il lavoro da me realizzato inserito nel suo contesto naturale, la bocca.
E quei momenti ancora oggi sono tra i più belli che posso ricordare, la gratitudine di una persona che hai contribuito ad essere felice.
Non c’è prezzo per tutto questo ed è ciò che mi dà la carica ogni mattina quando mi alzo e mi vesto per venire allo studio che nel frattempo sono riuscito a realizzare, rimboccandomi le maniche, rimettendomi a studiare e laureandomi a Firenze, realizzando un sogno che per troppo tempo sembrava impossibile.
Oggi lo studio si è ingrandito e lo staff si è arricchito di nuovi e bravi collaboratori, più giovani di me, preparati, motivati e con una grande dote: una bella umanità.
Persone con le quali condividere i piani di trattamento e la loro realizzazione, persone con le quali scambiarsi pareri ed opinioni e con le quali continuare a crescere per dare sempre un servizio di qualità e correttezza ai nostri pazienti.
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